I miei libri


Benvenuti!


I miei libri


Il loro colore è il colore semplice e vivace dei fiori di campo,
il loro odore è quello che mi inebria l'anima,
il loro sapore è quello di un cibo sano che non sazia,
il rumore delle loro pagine è quello della mia curiosità,
di tutti quei libri che vorrei leggere, di tante cose che ancora non so.
Mentre leggo mi ascoltano..li ascolto,
mi parlano, sanno le parole che vorrei ascoltare,
ciò che mi piace e ciò che mi fa arrabbiare,
sono gli unici che sanno tutto di me,
e lo sanno perché ti fregano con una parola, una frase, un odore, un luogo.
Conoscono i miei pensieri, i miei desideri, le mie emozioni, le mie paure.
Sono amici fedeli perché non raccontano quello che sanno,
quando tutti vanno via, loro rimangono lì,
mi strizzzano un occhio ..e so già che non sono più sola.

domenica 27 marzo 2011

"E disse" di Erri De Luca


Dall’estro e dall’innata eleganza della sua penna nasce “E disse”
Un canto, un inno..
De Luca ci presenta Mosè , l’uomo e il prescelto, definito come “Il primo alpinista”:
”Il vento gli arruffava i capelli e sgomberava i pensieri. Con l’ultimo passo di salita toccava l’estremità dove la terra smette e inizia il cielo[..]Era di quelli che afferrano una frase dove gli altri intendono un chiasso”.

La storia, le peripezie, gli affanni di un popolo e di un uomo, investito dal difficile compito di condurlo in una nuova terra, ma anche un uomo fra gli uomini: “L’annuncio di una residenza nuova, predicato dal loro profeta, aveva questa formula d’invito:Terra che ha mestruo di latte e di miele. Era promessa di abbondanza legata al verbo della fertilità femminile, del loro ciclo”.

Quello che mi colpisce di questo autore è la sua grazia, la straordinaria capacità di evocare suoni, luoghi..il dono di condensare un concetto, anche in una sola parola che unita ad un’altra si ammanta di un significato profondo che arriva dolce e prepotente, ti sorprende, e ti spiazza!
L’oppressione di un popolo, temi tremendamente attuali.
Senti le grida di libertà, di speranza, di riscatto..e tutto ciò scorre in questo libro con l’impeto dell’acqua, come fuoco e grandine..promessa di latte e miele..nelle vene di un popolo.

domenica 20 marzo 2011

"La cura" di Hermann Hesse


Vi propongo un viaggio a Baden, insieme ad Hermann Hesse:-)

Due settimane in una stazione termale dove un non più giovane Hesse si reca per problemi reumatici, le cosiddette “malattie del ricambio” è cosi che le chiama.
Solo un filosofo acuto, preciso come Hesse, poteva prendere a pretesto dei problemi fisici per indagare con “occhio cosmico” non solo il suo sé, ma tutto ciò che lo circonda.
Hesse che parla di Hesse, Hesse che indaga e scruta Hesse.
Vi sorprenderà la sua ironica serietà, la sua attenta analisi, la sua onestà, la sue maliziose verità, le sue inquietudini, il suo “odio” nei confronti dell’Olandese, suo vicino di stanza, che non lo lascia concentrare sui suoi fogli, sui suoi libri, non lo lascia solo..nell’intimità dei suoi pensieri.
E vi sorprenderà ancora di più la delusione e il dolore dello scrittore Hesse, quando l’olandese l’indomani lascerà l’albergo di Baden, proprio nel momento in cui lui comincia ad amarlo:
“ Amare qualcosa per un poeta, significa accoglierla nella propria fantasia, riscaldarvela e coccolarvela, giocarci insieme, compenetrarla della propria anima, vivificarla col proprio alito. Così feci con il mio nemico, finché egli mi appartenne e fu dentro di me [..] l’olandese partì e ridiventò il mio vincitore, lasciandomi stranamente deluso, perché ormai non sapevo più quale uso fare del mio amore e della mia inattaccabilità, conquistati a così caro prezzo”.
Hesse ormai ci ha abituati ai suoi interrogativi, ai suoi viaggi, al suo scandagliare l’animo umano, la messa a fuoco sull’uomo.
“La cura” che diventa scoramento, introspezione, miglioramento, sguardo retrospettivo, rinascita.
La riflessione finale:
Siamo materia e spirito, l’uno e il molteplice, due poli che si completano, sogno e realtà, non si può essere una cosa sola, dobbiamo nutrire sia la carne che lo spirito, la dicotomia dell’essere umano in due entità non necessariamente in antitesi ma complementari, oserei dire ciò che tieni in equilibrio l’acrobata sul “filo” della vita.
E ci parla ancora Hesse:
“Vorrei trovare un’espressione per la duplicità del mondo, vorrei scrivere capitoli e frasi in cui melodia e antimelodia apparissero contemporaneamente, in cui al molteplice si affiancasse sempre l’unitario, al faceto il serio. Per me, infatti, la vita consiste nel fluttuare tra due poli, nell’andare e venire tra i due pilastri -base del mondo”.
“La cura”: un vivido serbatoio della sua saggezza..per gli amanti di Hesse:-)
Buona lettura:-)

giovedì 10 marzo 2011

"L'abbraccio" di David Grossman


Non ho resistito a questo piccolo grande libro..è di una dolcezza infinita..
l'abbraccio.. momento tangibile per "esperire" l'altro, l'altro da sé..per sentirsi parte di un mondo..per non sentirsi soli.."proprio per questo hanno inventato l'abbraccio":-)