I miei libri


Benvenuti!


I miei libri


Il loro colore è il colore semplice e vivace dei fiori di campo,
il loro odore è quello che mi inebria l'anima,
il loro sapore è quello di un cibo sano che non sazia,
il rumore delle loro pagine è quello della mia curiosità,
di tutti quei libri che vorrei leggere, di tante cose che ancora non so.
Mentre leggo mi ascoltano..li ascolto,
mi parlano, sanno le parole che vorrei ascoltare,
ciò che mi piace e ciò che mi fa arrabbiare,
sono gli unici che sanno tutto di me,
e lo sanno perché ti fregano con una parola, una frase, un odore, un luogo.
Conoscono i miei pensieri, i miei desideri, le mie emozioni, le mie paure.
Sono amici fedeli perché non raccontano quello che sanno,
quando tutti vanno via, loro rimangono lì,
mi strizzzano un occhio ..e so già che non sono più sola.

venerdì 15 giugno 2012

"La figlia del capitano" di Aleksandr Sergeevič Puškin


Sullo sfondo la rivoluzione russa durante il regno di Caterina II. Il protagonista del romanzo è l’alfiere Pëtr Andréevič Grinëv, destinato ancor prima  della nascita alla carriera militare : “Mia madre era ancora incinta di me, che io ero immatricolato nel reggimento [..]. Se contro ogni aspettativa mia madre avesse generato una figlia, il babbo avrebbe comunicato là dove bisognava la notizia della morte del sergente mai presentatosi”. Il giovane Pëtr viene assegnato alla fortezza di Belogorskaja  dove presterà il suo servizio  militare. Su insistenza del padre intraprende il faticoso viaggio verso la guarnigione  insieme al  suo fidato  precettore Savél'ič. Durante la notte   i due vengono sorpresi da una violenta bufera  e grazie all’aiuto  di un  barbuto contadino  - che in seguito si rivelerà essere il capo dei ribelli  Pugačëv, -  riescono a mettersi in salvo e a ritrovare la strada verso la fortezza.. Pëtr Andréevič Grinëv viene accolto dal capitano Mironov, entra far parte della sua famiglia e  s’innamora della  giovane figlia Maša. È un amore corrisposto quello tra Pëtr e Maša anche se contrastato dal giovane Švabrin, amico-nemico di Pëtr. Intanto l’avanzata dei rivoltosi è sempre più pressante, Pugačëv  dissemina morte, uccide il capitano Mironov  e sua moglie, risparmiando  solo il giovane Grinëv. Accusato di tradimento  l’ufficiale Grinëv viene arrestato, ma l’intervento di Maša  cambierà la sorte degli eventi   con la naturalezza  e l’ingenuità che si riscontrano in una bella fiaba a lieto fine. 
È un romanzo semplice  ma a tratti complesso, non è un romanzo storico nel senso comune di questo termine, dobbiamo tenere ben presente la grande raccolta di notizie e  le fonti storiche documentate, soprattutto quelle riferite alla storia  di Pugačëv, forse è l’intreccio di più generi letterari che si mescolano in atmosfere  cangianti,  tra sogno  e realtà.
I temi: la rivolta dei cosacchi, la figura di Pugačëv,l’amore che s’insinua nelle vicende storiche con tutte le caratteristiche di una fiaba, lo stile un po’ appesantito dall’uso di idiomi  russi, buona a mio avviso  la descrizione dei  freddi  e malinconici paesaggi, della steppa.
La figlia del capitano, pubblicato nel 1836 è un breve classico  di Puškin, considerato il fondatore della lingua letteraria russa –  Questo ciò che scrisse Dostoevskij: “Romanzo a tal punto ingenuo e non artificioso; come se in questo miracolo l’arte fosse sparita, persa, giunta fino alla naturalezza” .

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