
Protagonista delle notti bianche è un sognatore, una singolare figura avvolta dalla “tangibile" evanescenza che pervade tutto il romanzo. Si nutre di fantasie, suggestioni, che se da un lato lo “proteggono" dalle sofferenze del mondo, dall’altro gli impediscono quel contatto vero con la vita di tutti i giorni.
Il sognatore vive dei propri ricordi: “Sapete che in alcune date fisse visito quei posti che in passato mi hanno reso felice, che amo costruire il mio presente sulla base di un passato irrevocabile, che spesso vago come un’ombra senza scopo e senza meta, triste, per le tortuose vie di Pietroburgo?”
L’incontro con la dolce Nasten’ka gli farà assaporare, anche se per poche ore, la pienezza della vita, Nasten’ka sarà il tramite, il canale di comunicazione con la realtà “esterna”, un anelato incontro che, in fondo al cuore, ha sempre sperato potesse vivere: ”In fondo tutti i giovani sono come te. Vivono di sogni, illusioni, fantasticherie, vivono nella segreta speranza che un incontro possa cambiare la loro vita”.
Tra i due nasce una tenera complicità, si confidano le loro paure, si scambiano dolci promesse, Nasten’ka parla volentieri delle sue pene d’amore, abbandonata dal proprio amato, ma che lei continua ad aspettare.
Il nostro sognatore s' innamora..
Accade qualcosa, l’illusione manca, la luce svanisce:”Cadeva la pioggia, batteva malinconica sui vetri della mia finestra. La mia piccola stanza era avvolta dall’oscurità, e anche fuori era buio”, ed ecco che la realtà appare in tutta la sua crudeltà, ma il sognatore, grazie alla sua natura generosa, non può che considera re una grande fortuna quei momenti felici, quei pochi istanti luminosi regalati al suo cuore durante le notti bianche..e che ricorderà come i momenti più veri della sua esistenza.
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