
"Novecento" Alessandro Baricco
Un po’ di anni fa avevo visto il film di Tornatore e mi era piaciuto tantissimo(una trasposizione davvero ben riuscita).
Non ho resistito alla lettura di questo testo che l’autore stesso definisce “un testo che sta in bilico tra una messa in scena e un resoconto da leggere ad alta voce. Non credo che ci sia un nome per testi del genere. Comunque, poco importa”. E poco importa sì, perché questa è davvero una bella storia da raccontare.
Il mare fratello, il mare amico, una nave:la casa.
Il mare rifugio, il mare che culla, spaventa, il mare che è la strada, la strada per salvarsi.
Il mare che danza sulle note leggere come di farfalla, il pensiero accorda tutti i pezzi di una vita immaginata, amata, vissuta negli occhi di quanti sono saliti a bordo del Virginian, e respirata attraverso i loro vestiti, l’odore della loro pelle. Sensazioni che sono dolci carezze di vento, al di là di ogni luogo..di ogni tempo.
E poi Novecento che con la sua musica attenua la paura dell’oceano, le note di una musica che non ricordi di avere mai ascoltato, la sua melodia argentea, rara e rilucente come la più preziosa delle perle, sì una perla, nell’infinito dell’Oceano mare. Un potente e delicato monologo.
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