I miei libri


Benvenuti!


I miei libri


Il loro colore è il colore semplice e vivace dei fiori di campo,
il loro odore è quello che mi inebria l'anima,
il loro sapore è quello di un cibo sano che non sazia,
il rumore delle loro pagine è quello della mia curiosità,
di tutti quei libri che vorrei leggere, di tante cose che ancora non so.
Mentre leggo mi ascoltano..li ascolto,
mi parlano, sanno le parole che vorrei ascoltare,
ciò che mi piace e ciò che mi fa arrabbiare,
sono gli unici che sanno tutto di me,
e lo sanno perché ti fregano con una parola, una frase, un odore, un luogo.
Conoscono i miei pensieri, i miei desideri, le mie emozioni, le mie paure.
Sono amici fedeli perché non raccontano quello che sanno,
quando tutti vanno via, loro rimangono lì,
mi strizzzano un occhio ..e so già che non sono più sola.

martedì 26 ottobre 2010



Vi presento un grande libro: “La Lettera Scarlatta” di Nathaniel Hathorne, successivamente modificato in Hawthorne (biancospino)

Teatro della narrazione è la Boston puritana del XVII secolo, la severa moralità della Nuova Inghilterra etichetta Ester Prynne come “l’Adultera”.
Rimasta incinta in assenza del marito viene condannata a portare,ricamata sul petto, una grande “A” rossa, simbolo del suo peccato e che la espone al pubblico disprezzo.
Sconosciuta l’identità del suo “complice” , per volontà della stessa Ester che rifiuta ostinatamente di rivelare chi sia il padre della creatura che porta in grembo.
Frutto del “peccato” è la piccola e vivace Perla, che la donna porta in braccio e stringe a sé quando dal carcere viene condotta in piazza, costretta a salire sul palco della gogna.
La porta del carcere si spalancò: “Nella folla degli spettatori si aprì un varco. Preceduta dal banditore, seguita da un confuso corteo di uomini accigliati e di donne incattivite, Ester Prynne si avviò verso il luogo fissato per il castigo.[..] pur altera nel portamento, forse viveva un’agonia a ogni passo di coloro che si accalcavano per vederla, quasi che il suo cuore fosse stato buttato sul selciato perché tutti lo calpestassero con disprezzo”.
La lettera “A”, un marchio che brucia sul petto di Ester, che si incide nella carne del suo complice, che si incarna nelle sembianze stesse della loro figlia Perla.
L’ambiguità polisemica che pervade questo capolavoro, dovuta anche all’ambiguità dello stesso Hawthorne per le variazioni dei suoi punti di vista, a tratti pietoso nei confronti di Ester, a tratti neutrale.. a volte lo sorprendiamo mentre si insinua nei pensieri dei suoi personaggi per carpirne i segreti più remoti.
Man mano che procediamo nella lettura tocca a noi orientarci, l’inizio è un po’ lento, ma l’eleganza della penna di Hawthorne vi farà proseguire.
Io l’ho letto lentamente e in silenzio, perché è così che a mio avviso si deve leggere questo romanzo storico, per assaporarne tutte le sfumature, per poterci smarrire, per emozionarci, per orientarci, e ancora per poter penetrare delicatamente nei pensieri dei protagonisti., e farci sfiorare dalle cocenti emozioni nascoste nelle pieghe più profonde dei loro cuori.
Cosa c’è nella Lettera Scarlata?C’è tutto racchiuso in questa “A” che brucia più del fuoco: “A” come Agonia, “A” come “Ammirevole” (donna), “A” come Arte, “A” come Anima, “A” come America, “A” come.. Amore.
Amore che perdona, Amore che vince.
Non posso dirvi altro!

4 commenti:

  1. Ottima recensione...fa venire voglia di leggere il libro. Conosco la storia perchè l'ho studiata al liceo ma credo che leggerò il libro!!!
    Un abbraccio Vane

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  2. Grazie Vanessa.. sì è uno dei classici di quei Grandi autori che si studiano a scuola, ma poi bisogna leggerlo per coglierne tutte le sfumature!
    Un abbraccio anche a te:-)

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